Finalmente, dopo mesi di attesa ecco uscire l'attesissima seconda parte di The Ancient Gods, DLC dell'ultimo capitolo marchiato Zenimax e ID Software della saga videoludica FPS più famosa del mondo. In queste rubriche abbiamo affrontato, domenica dopo domenica, la sottile lore che adorna l'intero universo splatter di DOOM e insieme abbiamo constatato che tutto è fuorché semplice e lineare come molti giocatori di vecchia data danno ad intendere.
Prima però vediamo cos'ha da offrire, in termini di gameplay e sfide, questa nuova espansione: a differenza della precedente release non regala complicate sequenze di platforming e le war zone risultano molto meno punitive; l'enorme quantità e varietà di demoni che hanno reso celebre The Ancient Gods - Part 1 è stata sostituita da una ripetitività dello stesso sprite - ops... intendevo dire modello 3D - sul campo di battaglia. Ma non disperate! Per i più accaniti Hardcore Gamers che non vedono l'ora di ri-lanciarsi nella mischia, sono state inserite tre nuove tipologie di nemici, l'Armored Baron (Un barone infernale corrazzato e armato di mazza ferrata allungabile), lo Stone Imp (IMP in grado di trasformarsi in una palla infuocata) e il Cursed Prowler in grado di maledire il giocatore. Quest'ultima creatura sarà il nostro più temibile avversario poiché ci impedirà di saltare, scattare o usare le abilità secondarie delle nostre armi, come l'agganciamento automatico dei bersagli, fortunatamente non è così comune durante gli scontri nel nido di sangue. Pecca incredibile invece per la boss-fight finale, fin troppo lunga e ripetitiva: le varie fasi non sono praticamente differenziate, a parte l'aggiunta di un semplice attacco al loop di azioni che non sarà poi così arduo da aggirare o da affrontare (nel caso delle evocazioni).
Insomma, sotto il punto di vista della competitività e dell'hardcore gaming questo nuovo capitolo non sembra spiccare poi tanto ma in fondo non è quello che rende grande DOOM ma bensì il suo gameplay adrenalinico e su quello non c'è niente da dire, non si snatura neanche di una virgola - anche se la difficoltà sembra essere diminuita, il titolo mantiene il ritmo al cardiopalma e le sfide di certo non mancano. Peccato solo che l'intera esperienza di gioco dura poco più di 3 ore e che sia suddiviso in soli 4 brevi capitoli.
Ma basta parlare del gameplay e buttiamoci all'interno della lore infernale che con questo capitolo sembra essere giunta alla sua conclusione - Avvertiamo che da adesso in avanti questo articolo conterrà spoiler di una certa sensibilità, se non volete rovinarvi l'esperienza di gioco non continuate la lettura e tornate solo una volta completato The Ancient Gods - Part 2. Per tutti gli altri buona lettura.
Doom Eternal: The Ancient Gods - Part 2 (2021):
Eravamo rimasti con il nostro eroe in piedi dinanzi a Davoth tornato in forma umana dopo che lo Slayer ha riportato su Urdak la sfera di vita che lo conteneva.
Lo Slayer è pronto ad uccidere definitivamente il Signore Oscuro ma questo lo ferma ricordandogli di aver messo piede su un suolo sacro e neanche una sola goccia di Mykr può esserci versata sopra; avrà la sua battaglia ma non lì, lo scontro avverrà su Immora, capitale di Jekkad dove Davoth fu rinchiuso a regnare e morire dal suo traditore "Il Padre".
Lo Slayer dovrà raggiungere la Lancia del Mondo (un'enorme montagna di roccia e metallo), accendendo la fiamma del RE e grazie ad una cavalcatura alata, raggiungerà la la base della montagna; ma prima incontrerà il suo vecchio compagno Valen che lo ringrazierà di aver dato finalmente pace all'anima del figlio (Baphomet - l'Icona del Peccato) e gli donerà il Martello delle Sentinelle, un'arma in grado di stordire qualsiasi tipo di nemico se non ucciderlo (solo i più deboli o eterei).
La luce della fiaccola sacra alimenta lo spirito di ogni clan ancora libero nell'universo e questi si uniranno sensa indugio alla sua guerra contro i demoni invasori.
Sotto la stessa montagna vi è l'entrata per il cristallo, un frammento della sacra lancia che può alimentare qualsiasi tipo di tecnologia esistente; Lo Slayer deve impadronirsene per poter dare nuovamente energia al portale di Divum, unico accesso a Immora.
I guardiani del cristallo ritengono il nostro eroe degno di accedere al sacro suolo e al suo preziosissimo tesoro, così avrà udienza al Consiglio Silenzioso dei Wraith che lasceranno libero lo Slayer di impadronirsi del Cristallo e di allontanarsi verso le Terre Rivendicate attraverso un portale aperto dal fedele stagista della ARC.
Raggiunto il portale, Lo SLayer trova un Codex che rivela la sua vera natura: Il Doomguy, marine spaziale terrestre, in realtà è stato creato da Davoth a sua immagine e somiglianza per usarlo contro la razza dei Mykr che lo aveva tradito e rinchiuso. Alimentato il portale con il cristallo, raggiunge finalmente il signore oscuro nella sua terra natale, ora lo scontro può avere inizio!
VEGA, ormai divenuto Il Padre, lo informa che uccidendo Davoth durante il Duello Rituale distruggerà anche tutto ciò che fa parte del suo dominio, tutte le città infernali e gli stessi demoni.
Quanto è passato dal loro primo incontro?
Forse il tempo non ha più importanza, il Signore Oscuro si è impadronito di un'armatura tecnologicamente avanzata che lo rende molto più potente di quello che già è, ha ricreato il suo esercito infernale raggiungendo un numero di demoni veramente allarmante e si è attrezzato anche con navi da guerra volanti a forma di croci rovesciate e... simboli di Quake (Se ci avete giocato o lo farete a breve vi prego di notarlo).
Lo scontro diretto parrebbe un suicidio ma per sua fortuna Valen, reintegrato fra le Sentinelle, è riuscito ad aprire dei portali dimensionali che hanno permesso all'intero esercito di Sentinel Prime di raggiungere Immora e con esso spalleggerà lo Slayer nella sua lotta contro l'Infenro.
Il Doomguy riesce così a raggiungere il luogo designato per il Duello Rituale: lo scontro non si rivelerà essere poi così differente da un normale incontro nell'Arena e in poco tempo Davoth viene sconfitto, ma durante il combattimento il Signore Oscuro costringerà VEGA a confessare la verità da sempre celata: Davoth è il vero Dio del Creato, quando lui è caduto Il Padre si è elevato a nuova divinità.
La notizia è sconvolgente, non più supposizioni basate su tavole di pietra ritoccate della UAC, ora si parla di vere e proprie rivelazioni.
Tutti i regni, le galassie, i pianeti e le dimensioni sono state create in realtà da colui conosciuto ora come Il Signore Oscuro e quindi anche lo stesso Padre è un suo costrutto. Lo Slayer però non sembra minimamente colpito dalla notizia e continua lo scontro colpendolo con inaudita violenza.
Davoth è in ginocchio, ormai pronto a morire; guarda un'ultima volta negli occhi suo figlio chiedendogli se non abbia qualcosa da dire mentre uccide il suo creatore ma Lo Slayer si limita a rispondere con un semplice "NO" mentre conficca la sua lama retrattile nella giugulare del Signore Oscuro.
Davoth è sconfitto, il suo urlo di dolore distrugge tutto ciò che la sua mano aveva creato al fine di avere vendetta, lo stesso Slayer - anche lui creato solo per questo motivo - cade vittima di un sonno eterno, forse salvato in parte dal Padre. Il gran consiglio silenzioso dei Wraith prende il corpo non cosciente dello Slayer e lo ripone all'interno di un sarcofago di pietra sigillato con una runa magica, il gioco si conclude con un passo delle pietre Helix:
"... possa il sangue sulla tua spada non si asciugarsi mai, e che non ci sia più bisogno di te".
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Dopo i titoli di coda possiamo sentire la voce dello stagista che ci ringrazia da parte di tutti gli sviluppatori che hanno lavorato a Doom: Eternal e aggiunge un personalissimo:
"Grazie per aver giocato, l'inferno non sarebbe lo stesso senza di te!"
Appendici Necessarie:
* La Guerra Civile di Argent D'Nur: Dopo che Lo Slayer la informò dell'esistenza dei demoni, la Khan Mykr strinse un oscuro patto con essi riducendo in schiavitù gran parte della popolazione di Argenta, compresi gli Wraith. Le Sentinelle però non furono contente e mossero guerra contro i Mykr tentando di smuovere anche la popolazione soppressa, ma buona parte di questa era ormai indottrinata e corrotta quindi si scatenò una Guerra Civile che divise l'intera Argent D'Nur in due. Durante la battaglia, Valen li tradì lasciandoli rinchiusi all'inferno... ciò che segue è storia.
* Lancia del Mondo: Una nave spaziale a forma di lancia metallica, cadde sul pianeta di Argent D'Nur perforandolo da parte a parte e subito dopo lo schianto delle creature angeliche note come Wraith emersero dalle crepe popolandone la superficie. Non è chiaro se i Wraith vennero liberati dal sottosuolo e se arrivarono a bordo della stessa Lancia.
* Terra Reclamata: Dopo gli eventi di Doom: Eternal le città della terra sono rimaste deserte, non si sa bene quanto tempo sia passato ma la vegetazione ha cominciato ad inghiottire il cemento e il metallo delle strutture e dei veicoli ormai è un ammasso di ruggine. Gli umani hanno cominciato a vivere nel sottosuolo in bunker fortificati a prova di demoni mentre le fazioni dell'ARC (La resistenza) combattono contro gli invasori demoniaci fra le strade. Questa Terra a è una di quelle città liberate, sfortunatamente con il ritorno in vita di Davoth questa è stata reclamata dalle forze infernali poiché al suo interno sorge l'unico portale in grado di raggiungere Immora.
* Nascita dello Slayer: Non sappiamo nulla riguardo il passato del Doomguy se non quello mostrato dal primo gioco del 1993, non si conoscono le sue origini, l'etnia, l'infanzia e tantomeno il nome, questo secondo la UAC perché in realtà non c'è un prima, lui è stato creato dal Signore Oscuro e inviato su Marte con lo scopo di raggiungere i Mykr e fare piazza pulita. Pur di riuscire nel suo intento ha innestato nella sua memoria falsi ricordi umani e ha convinto la Kahn Mykr dell'esistenza di un certo "prescelto" destinato a sconfiggerla tramite la creazione delle pietre Helix.
* La connessione dell'Inferno: Secondo i Codex l'inferno è l'unica dimensione connessa direttamente con tutte le altre, grazie alle ricerche effettuate dall'ARC abbiamo finalmente la risposta a tale quisito. Jekkad fu la prima dimensione creata, è quindi il fulcro della vita stessa, questo rende Davoth il vero Dio del Creato e il Padre un suo costrutto.
* Il tradimento del Padre: A differenza di quello riportato nelle sacre scritture, Davoth regnava amorevolmente su Jekkad e la sua ricerca sul segreto dell'immortalità non era per brutali scopi bellici ma bensì per eliminare una volta per tutte la morte dalle sue terre. Infatti Davoth è immortale fin dalla sua nascita e non per intervento divino del Padre. Quest'ultimo però vedeva nella ricerca un pericolo troppo forte da affrontare, così si alleò con i Mykr per tradirlo ed esiliarlo nelle profondità oscure di Immora.
* Wraith: Sono esseri angelici, predecessori dei Mykr, sono coloro che hanno mutato l'essenza stessa della fauna e degli abitanti di Argent D'Nur e per questo vengono divinizzati. Sono stati però sottomessi dai loro stessi figli che li hanno rinchiusi nel pozzo per alimentare l'energia Argent dalle profondità infernali. - Wraith è anche il nome utilizzato dal protagonista per identificare i Nightmare IMP in DOOM 64, probabilmente le due cose sono collegate ma non direttamente.
* Portale di Divum: Portale sacro costruito dal Padre in persona, questo conduce a Immora, capitale di Jekkad oggi conosciuta semplicemente come "Inferno". Il Padre lo utilizzava per accedere a Immora e dominare su quella città oscura e corrotta ma venne definitivamente reso inattivo dopo l'esilio di Davoth in essa.
*Torcia del RE: Secondo le pietre Helix, il predestinato - colui il solo che può sconfiggere Davoth - riuscirà a passare attraverso le Steppe di Argent D'Nur indenne e accendere la sacra torcia, così il suo passaggio sarà segnato e tutti i soppressi potranno finalmente sollevarsi al di sopra dei conquistatori.
* Il Martello delle Sentinelle: Un'arma sacra, forgiata dai Wraith in persona per i generali delle Sentinelle. Ha una notevole quantità di energia Wraith al suo interno che permette di stordire qualsiasi tipo di nemico e di estrarre risorse da esso.