Anche se FINAL DOOM fu un indiscusso successo commerciale, venne comunque aspramente criticato dal pubblico giocante,
considerato una deriva commerciale fin troppo spinta della serie, i fan lo boicottarono continuando ad omaggiare e giocare il classico DOOM II: Hell on Earth.
Lo sviluppatore American McGee, che lavorò allo sviluppo dei primi due titoli di Doom e rielaborò gran parte del design e dell'architettura dei livelli di Final Doom, ebbe l'ingrato compito di mantenere alta la bandiera della id software senza continuare le gesta del doomguy nella sua crociata anti-demoniaca... insomma, doveva sviluppare un gioco nuovo!
Così nasce Quake... praticamente la sua fotocopia. Sempre un marine spaziale che spara contro esseri demoniaci su un pianeta alieno, nessuna differenza. Risultò comunque un successo commerciale, la id software si considerò soddisfatta e permise a McGee e compagni di sviluppare quello che si pone come capitolo finale della saga di Doom, ovvero Doom 64!
Uscito nel lontano 1996, ancora oggi questo titolo manda in confusione anche il giocatore più incallito di Doom.
Anche se il numero 64 gigante posto a fine titolo può far pensare ad una conversione a 64 bit del primo capitolo della saga, in realtà si tratta di un gioco totalmente nuovo che segue gli eventi di Doom II: Hell on Earth ponendosi come suo diretto seguito ufficiale.
Ma non perdiamoci in queste quisquilie, addentriamoci all'interno di questa cartuccia di plastica abbandonata in un cassetto della scrivania dal lontano 1996 per rievocare dal suo oscuro contenuto la lore del gioco più grande che sia mai stato concepito!
DOOM 64 (1996):
Sono passati 2 anni dagli eventi di Doom II: Hell on Earth, la civiltà ha ripreso a prosperare, i bambini giocano felici nei prati e i coniglietti domestici sono lontani da qualsivoglia pericolo (tranne che dalla cacciatora),
ma il nostro eroe ormai è provato dall'ardua battaglia che ha dovuto affrontare 2 anni prima,
nascosto in una base in disuso della UAC, il nostro eroe combatte con i demoni del passato, fra allucinazioni e sogni ad occhi aperti, il doomguy ineluttabile ha cominciato a perdere colpi.
Intanto la UAC riceve uno strano messagio dalla base scomparsa di Deimos che lo aggiorna di una possibile invasione demoniaca da parte della Mother of all Demons (Madre di tutti i demoni), un demone sopravvissuto agli eventi di Hell on Earth che ora, autoproclamatosi regina, ha dato il via ad un ripopolamento delle fila militari demoniache.
La USMC si trova così costretta a riaprire il caso Doom e di richiamare in servizio l'unico uomo in grado di fermare questa nuova minaccia demoniaca... ma sarà in grado di affrontare tale sfida?
Durante lo scontro, il doomguy dovrà combattere non solo contro queste nuove orde di nemici, più grottesche, grandi e forti di prima ma anche contro le proprie allucinazioni rese fisiche dalla nuova regina infernale.
Raggiunto il Void (Vuoto) si scontrerà con la suddetta sovrana, ma non sarà compito facile, a dividerlo da lei vi è un'intera cittadella satanica popolata da enormi schiere di demoni volanti e terrestri pronti a colpire e uccidere il nostro eroe.
Anche se ne uscirà vittorioso sa che il tempo rimasto alla terra non è sufficiente per un possibile recupero, oltretutto gli ordini parlano chiaro: uccidere i Demoni ed impedire ogni tentativo di ritorno futuro.
È ora di completare anche la seconda parte di questa missione.
Il nostro marine si lascia così rinchiudere all'inferno, mentre impassibile rimane a guardare la chiusura dell'unico portale disponibile verso la terra, conscio del fatto che questo è il suo destino... lui è sempre stato l'unico in grado di sconfiggere i demoni, lui riesce a comprenderli, lui riesce a combatterli.
Sulla terra verrà presto divinizzato e col passare degli anni diverrà una leggenda, nell'inferno viene ancora oggi temuto, il suo nome non ha più importanza perché da quel giorno verrà ricordato come "Lo Squartatore del Destino", The Doom Slayer!
"Finalmente. La madre di tutti i demoni è morta! Il sangue gronda sui tuoi occhi e ti poni con aria di sfida. Come unico Marine in grado di sopportare il massacro, hai deciso di rimanere all'inferno per assicurarti che alcun demone riesca più a risorgere. Fine" - Ending Screen di Doom 64
Doom 64 si presenta non solo come titolo conclusivo ma anche come vera e propria rivoluzione videoludica, donando ai giocatori nuovi sprite, script e verticalizzazione, texture in alta qualità per nemici, armi, ambientazioni e power-up, un cielo rosso sangue animato, musiche immersive, primi tentativi di Jump Scare videoludico, luci ad intermittenza differenziate da colore e potenza, una nuova (pur sempre rudimentale) IA per i nemici e una violenza visiva mai raggiunta prima.
Per l'id Software il viaggio del Doomguy era finito,
tanto che il suo seguito commerciale "Doom 3" risulterà essere un vero e proprio Reboot della saga, con un nuovo Doomguy (per l'esattezza 3 predestinati, considerando anche le due espansioni), una nuova ambientazione Marziana e con un occhio indirizzato all'horror Sci-Fi più cupo e meno adrenalinico (anche se la difficoltà non puntò minimamente a calare).
John Carmack, sviluppò agli inizi del 2000 un piano aziendale che prevedeva un Remake del primo capitolo di Doom per le nuove generazioni di PC; Kevin Cloud (suo socio dopo l'abbandono di John Romero) e Adrian Carmack non furono proprio entusiasti dell'idea, soprattutto dopo il grande successo di "Return to Castle Wolfenstein" che riprendeva in mano un titolo abbandonato ormai da tempo, erano spaventati che un secondo reboot o seguito potesse consigliare ai giocatori una mancanza di idee da parte della Software House causando così un calo di vendite e di immagine. Comunque, nonostante il loro disaccordo, venne sviluppato Doom 3, che da semplice Remake si trasformò in un vero e proprio Reboot scritto dal Romanziere Gotico Americano Matthew J. Costello.
Doom 3 e le sue espansioni risultarono un esperimento ben riuscito di unire la saga videoludica FPS più famosa del mondo con il Survival Horror tipico della seconda metà degli anni '90 (munizioni limitate, danni elevati da parte dei nemici, poca illuminazione e scarsa quantità di armatura e vita), ma poco aveva a che vedere con la consacrazione del Doomguy originale a Squartatore del Destino; infatti si limitarono a fare qualche riferimento alla saga originale con nomi, ambientazioni, struttura narrativa e armi iconiche (Come il BFG) ma nessun richiamo al vero protagonista della trilogia originale.
Doom 3 (2004) è ambientato su Marte nel 2145, la UAC punta a diventare la più grande azienda di ricerca scientifica al mondo, così da il via ad un cantiere archeologico nel centro del pianeta per riportare alla luce delle rovine appartenute ad un'antica civiltà aliena; all'interno del tempio viene trovato un manufatto demoniaco chiamato "Cubo delle Anime". Il responsabile tecnico scientifico, Malcom Betruger si impossesserà del cubo e, tramite il prototipo della camera di teletrasporto UAC, raggiungerà l'Inferno per consegnarlo al "Guardiano" con cui stringerà un patto infernale che lo trasformerà in Malefict, un essere alato simile ad una Viverna scheletrica in grado di sputare fuoco e di comandare l'esercito oscuro. Il nostro eroe è un Marine di istanza su marte che finisce al centro di questo casino, così come gli altri 2... non abbiamo molte altre informazioni su di loro.
Anche se il successo di questo titolo è indiscusso, l'id Software decise di abbandonare questa linea narrativa alternativa per dedicarsi esclusivamente a quella originale; infatti, dopo l'abbandono di John Carmack nel 2013, l'id Software inizia a sviluppare un titolo adrenalinico, oscuro e violento che richiama in modo fedele la saga originale.
Pensato inizialmente come secondo Reboot della saga, Doom (2016) si rivelerà essere - grazie anche alle informazioni fornite con il suo seguito Doom: Eternal, un vero e proprio sequel diretto di Doom 64.
Il nostro Slayer è stato liberato dalla sua prigione!
e noi affronteremo questa Timeline, molto più complessa dell'originale, nella prossima pubblicazione!
Non Mancate!